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Alfredo Natoli nasce a Messina il 3 gennaio del 1975. Da bambino si accosta alla lettura leggendo voracemente i fumetti della Disney: la collezione di Topolino degli anni '50 e '60 del padre lo proietta nel mondo fantastico e reale di Paperopoli e di Topolinia, e ne stimola l'immaginazione e la creatività.

Si avvicina poi alla lettura di libri di avventura come "L'isola misteriosa" di Verne, "Il libro della giungla" di Kipling, "La tigre della Malesia" di Salgari, "L'isola del tesoro di Stevenson". A dieci anni manifesta una certa propensione per la scrittura, principiando a comporre versi.

Ultimata la scuola dell'obbligo grazie alla quale incomincia ad amare sempre più la narrativa e la poesia, sognando per se un futuro da scrittore o da giornalista, s'iscrive al liceo classico, che frequenta per un anno con buon profitto.

Successivamente, attratto dallo studio delle lingue e dalla voglia di viaggiare, decide di cambiare indirizzo di studi, iscrivendosi ad un istituto tecnico per il turismo e frequentando contemporaneamente dei corsi di lingua.

All'età di sedici anni attraversa una profonda crisi esistenziale da cui verrà fuori con una nuova consapevolezza dell'Uomo e della Vita: scrive alla fine di questo periodo la lirica "Ciottoli", che dieci anni dopo avrebbe dato il titolo alla sua prima raccolta di poesie.

Sempre in questo periodo incomincia a perdersi nell'"Infinito"di Giacomo Leopardi e a dialogare con la natura matrigna dello "Zibaldone". Immagina l'albatros di Baudelaire venir schernito dai marinai di una nave, ed è affascinato dal "Principe" di Machiavelli. Va all'Inferno con Dante, si addolora col "Giovane Werther", legge "Le ultime lettere di Jacopo Ortis" e si compenetra nell'"Amleto" di Shakespeare. Nel frattempo continua a scrivere: poesie, poche, ma molto vere e personali. Poi la folgorazione, grazie ad un amico che gli presta "Siddartha" di Herman Hesse: il grande scrittore tedesco premio Nobel per la letteratura, diviene presto il suo scrittore preferito.

Terminata la scuola giunge il momento delle scelte: Lettere e Filosofia o Giurisprudenza? La risposta è frutto dell'emotività più che della ragione: nel giro di pochi mesi vengono trucidati i magistrati Falcone e Borsellino, e la rabbia, assieme alla spinta ideale, lo induce a ripercorrere le loro orme. Si iscrive così a giurisprudenza, con la consapevolezza che una tale scelta gli permetterà di non chiudersi dietro alcuna porta, e di coniugare il sogno di una società migliore e più giusta, con la realtà della vita quotidiana.

Fra un manuale di diritto privato e un altro di Economia Politica legge (poco) di tutto, fatta eccezione per la poesia: preferisce scriverla, e sperimentare senza "subire" l'influenza dei poeti contemporanei e del passato.

Nel 1997, a pochi giorni dalla partenza con gli amici di sempre per un avventuroso viaggio in Lapponia, la sua auto capotta in una desolata e abbandonata strada di campagna. Miracolosamente illeso, riesce a chiamare aiuto: i suoi amici, di cui uno in stato di coma, e il fratello Angelo, avranno salva la vita. Ma il prezzo che dovrà pagare quest'ultimo sarà molto grave.






Il tempo passa e Natoli conosce come ogni uomo l'amicizia, l'amore, e la solitudine. Per placare la sua sete di prossimo e ringraziare di essere ancora su questo mondo, comincia a frequentare una casa d'accoglienza per extracomunitari, che si rivelerà una grande esperienza di vita.

Con alcuni amici costituisce poi una società che si occupa di progettazione di siti internet e interrompe gli studi: li riprenderà, con grande fatica, a distanza di circa un anno. Nel frattempo continua a scrivere versi che racchiudono le sue esperienze. Giunto alla laurea nel Gennaio 2004, si iscrive ad un corso professionale conseguendo la qualifica di animatore socio-culturale: è un'esperienza che lo arricchisce umanamente e culturalmente, e che, fra l'altro, lo porta a contatto con le situazioni di disagio vissute dagli anziani in una casa di riposo della propria città.

Nel giugno dello stesso anno realizza il suo sogno, coltivato fin da bambino, di pubblicare un libro che raccogliesse le sue poesie: lo intitola "Ciottoli". Inizia così a frequentare le fiere del settore, a presentare il libro in Sicilia e fuori dalla Sicilia, ottenendo un buon successo di pubblico. Più volte invitato, interviene come relatore nelle presentazioni di altri giovani colleghi. Nel frattempo consegue la "patente europea per il Pc".

Nel settembre del 2004, fra una poesia e l'altra, comincia a "farsi le ossa" in uno studio legale della propria città, occupandosi di questioni civili ed amministrative.

Alla fine del 2005 intraprende un progetto cui pensava da qualche anno, che si realizza con la pubblicazione nel 2006 della sua seconda fatica letteraria: "Presidente per una notte", un'intervista-biografia di un noto ex politico siciliano che racconta, come nessuno aveva mai fatto prima, quarant'anni di fatti e misfatti avvenuti in Sicilia dal 1943 fino a pochi anni fa.


Attualmente, oltre che nella sua attività professionale, è impegnato nell'attività promozionale del suo ultimo lavoro, e nella testimonianza delle sue esperienze di vita e di scrittore ai ragazzi delle scuole.



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